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Asiago, il cuore dell’altopiano
Bisogna salire in alto, a 1000 metri sopra il livello del mare. Una volta arrivato su questo enorme altopiano, nella vastità di ciò che quasi sembra un mare verde chiaro circondato da monti smeraldo che ne contengono i flutti, allora scorgerai una serie di paesini, sette per l’esattezza. Il più grande di questi sette è proprio lui, Asiago. Centro dell’altopiano dei Sette Comuni che confina con il Trentino, la cittadina di Asiago fa parte della provincia di Vicenza e sorge in un contesto naturale di una bellezza rara: affacciati alla finestra dell’hotel Rutzer e strofinati bene gli occhi: prati sterminati si curvano dolcemente, come gonfiati da grandi onde sotterranee, quasi fluttuanti, disegnando un territorio in cui il limite unico sono cime lontane che graffiano il cielo. Boschi di pino mugo, larice, abete e faggio tingono i pendii montuosi ai bordi dell’altopiano, mentre qua e là sbucano rocce solitarie e muschio, qualche albero e i tetti di case raggruppate come grappoli d’uva.
TRA STELLE E FIABE
Da sempre il territorio di Asiago ha ispirato miti e leggende, dando vita a fiabe ambientate nella grande prateria: il connubio di boschi misti, grandi abetaie ai piedi dei monti e di prati infiniti sono l’ambientazione perfetta per storie fantastiche, le famose fiabe cimbre (in lingua cimbra, un tedesco parlato nei sette comuni), in un regno sopra le nuvole. Viaggiando per l’altopiano, solleticato dal suono di una campanella o dal canto di un uccello, capiterà anche a te di scorgere un folletto proprio là, tra le ombre maculate dei pini nel sottobosco, in basso, vicino ai mughetti. O forse è lì, in alto, tra i fiori del ciliegio selvatico, quello circondato dalle bacche di mirtillo viola intenso, dalle quali spunta ora un cervo… i colori e i profumi di Asiago ti stregheranno, facendoti desiderare di non andartene più da questa terra abitata da volpi, aspidi, ghiri, tassi, camosci e marmotte.
Di giorno, i colori ti rapiranno, mentre la notte sarà il palcoscenico di una danza molto particolare, quella del sole morente e delle sue ancelle, le stelle. E questo ballo spettacolare non è decisamente passato inosservato: l’Università di Padova, proprio in questo posto, ha ben due osservatori astronomici che, insieme, costituiscono il maggiore centro italiano di astronomia ottica. Non ti meravigliare quindi se, dopo pochi minuti di pedalata dall’hotel Pennar, dovessi imbatterti in un anello di abeti rossi che nasconde due grandi cupole chiare: ti trovi davanti all’ Osservatorio Astrofisico e all’annesso Museo degli Strumenti Scientifici. La più moderna Stazione osservativa di Cima Ekar si trova invece a 1350 metri di altitudine, a solo 3,84 km di distanza dalla prima e più vecchia struttura.
IL CUORE DELLO SCI NORDICO
Gli inverni particolarmente rigidi sono l’ingrediente perfetto per gli sport da neve: la conformazione dell’altopiano rende questo territorio un’enorme pista per lo sci di fondo, rinomata anche per avere ospitato la Coppa del mondo di sci nordico. Il turismo invernale trova in Asiago un partner affidabile a cui rivolgersi con la certezza di vedere ascoltate le proprie richieste. Prepara la tua attrezzatura per sciare, indossa i tuoi occhiali da sole e non dimenticare la crema protettiva; fai un’abbondante colazione all’hotel Meltar e preparati a vivere un’avventura all’aperto. Per raggiungere le piste Prunno e Fratta ti basteranno solo 4 minuti a piedi.
Se sei un amante dello sci alpino e dello snowboard, non hai che l’imbarazzo della scelta: la conformazione delle montagne e la loro ottima esposizione al sole rendono le piste praticabili per più di otto ore al dì e la grande offerta di scuole di sport invernali potrà seguire anche chi si trova alle prime armi. Ad Asiago potrai anche sperimentare una nuova tecnica, il telemark , che consiste nell’attaccare lo scarpone solo in punta piegando molto il ginocchio in curva. Già provato? Per chi adora il silenzio della natura quando tutto è bianco e immobile, una camminata con le ciaspole è una vera ciliegina sulla torta e, al termine di una lunga giornata al freddo o di un pomeriggio al palazzo del ghiaccio, potrai regalarti il giusto relax con un tuffo nella piscina del Linta Park Hotel o con un bel massaggio nella sua spa.
TEMPO LIBERO, SCALE E TRADIZIONE
Ad Asiago non ci si annoia, questo è certo. Dallo shopping in centro a una serata al cinema all’aperto o al teatro, passando per gli spettacoli in piazza della Notte Nera o della rassegna piromusicale Asiago… Fiocchi di Luce , le strade della cittadina sono sempre vive e accese. La grande offerta museale è accattivante e sa interpretare diversi gusti e tipi di curiosità: c’è il Museo dell’Acqua , non lontano dall’hotel La Baitina, il Museo dei Fossili , il Museo Naturalistico Didattico , quello della Guerra 1915-18 , il Museo Archeologico dell’Altopiano , il Museo dei Cuchi e “le Carceri”. La scelta è davvero vasta. Imperdibili sono anche il Parco del Sojo e il Bostel di Rotzo ; e per una giusta pausa tra i sapori del territorio, goditi un pranzo a base del rinomato formaggio della zona, l’asiago, delle patate di Rozzo, il sedano di Rubbio, il tarassaco e i tanti salumi, mieli e confetture, tutto tipico!
In estate, con l’arrivo della bella stagione dovrai solo contare fino a 3 e lanciarti nella miriade di sport e attività che l’altopiano ti può offrire: trekking, passeggiate, golf, lunghi giri in mountain bike o a cavallo, escursioni in quad e chi più ne ha, più ne metta. Se sei un vero appassionato dell’adrenalina, i parchi acrobatici, il bungee jumping e il volo in aliante faranno proprio al caso tuo. Per te il massimo è lanciare l’esca con la canna da pesca e aspettare che la natura faccia il suo corso? Non c’è problema: il laghetto naturale Lumera ti offre la possibilità di cimentarti nella pesca di trote, carpe e tinche. Prepara il verme!
C’è però un luogo che catalizza l’attenzione per la sua peculiarità: stiamo parlando della Calà del Sasso. La frazione Sasso di Asiago è collegata al comune di Valstagna nel canale del Brenta (sotto all’altopiano) dalla scalinata più lunga d’Italia. Ben 4444 gradini coprono un dislivello di 744 metri e tutto il tragitto di pietra è affiancato da una sorta di cunetta (anch’essa in pietra), usata in passato per trasportare a valle il legname raccolto nell’Altopiano. Dal Brenta i tronchi venivano fluitati sino all’Arsenale di Venezia, dove venivano utilizzati per costruire le imbarcazioni della Serenissima.