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Cosenza, l’ “Atene della Calabria”
Incorniciata dai colli, alle pendici della Sila, Cosenza è davvero una città da vivere e da scoprire. Ricca di magici scorci che offre costantemente, amerai perderti nell’intricato labirinto dei suoi vicoli stretti e tortuosi. Cosenza, coma tutta la sua provincia, si caratterizza per gli innumerevoli luoghi da ammirare: si va dalle pendici dell’Appennino che attraversa tutta la regione e, invece di accomiatarsi con discrezione si esprime, proprio nei pressi di Cosenza, nei torni superbi della Sila , sino a giungere a splendide località di mare che si tuffano sia sul mar Ionio che sul Tirreno, i due mari che stringono quella lingua di incantevole e sorprendente terra che è la Calabria. Sotto il verde bastione della Sila, quindi, si distende Cosenza, città culturalmente illustre che deve la sua fama all’Accademia fondata ai primi del Cinquecento, frequentata da illustri filosofi della natura: tutta questa dotta tradizione trova la sua proiezione nelle architetture innovatrici dell’ Università della Calabria , costruita poco fuori la città e posta, a mo’ di prezioso gioiello, levigato dalla spinta culturale di secoli, nel paesaggio tra la Catena Costiera e il fiume Crati. Una perla che rappresenta un “segno sicuro e filiforme” che evoca un senso di continuità di un’antica vocazione di studi.
Ma bando agli studi e alla cultura, seppur difficile è scindere una città come Cosenza dalla sua illustre tradizione: Cosenza è anche e soprattutto un delizioso centro storico caratterizzato da numerosi monumenti, piazze e chiese tutte da visitare e, soprattutto, vivere. Pronto per questa full immersion in questo incantevole e centrale entroterra calabrese?
ALLA SCOPERTA DI UN TESORO DI NOME… COSENZA
Nota come “città dei Bruzi” in riferimento alla popolazione che la fondò nel IV secolo a.C. e della quale divenne capitale, Cosenza, come descritto poc’anzi, è identificata anche come Atene della Calabria , come certamente non ti sarà sfuggito. Storico capoluogo della Calabria Citeriore, essa affonda le sue radici nella civiltà greca: leggenda, infatti, narra che fu fondata da Brettio, figlio di Ercole, e che nel 365 a.C. Cosenza acquisì in breve tempo importanza e ricchezza, passando sotto i domini bizantino, arabo, normanno svevo e angioino in un glorioso e storico melting pot di culture e costumi antichi che spaziavano da est ad ovest.
Aggrappata lungo le pendici del colle Pancrazio, alla confluenza tra il Crati e il Busento, Cosenza nasconde ancora, nonostante le continue ed assidue ricerche il tesoro di Alarico, re dei Visigoti (che ovviamente, come gli altri popoli suddetti, non si lasciarono scappare il piacere di soggiornare in questa gloriosa città) morto qui nel 410 e sepolto sotto il letto del Busento, nel quale, si narra, si nasconda anche il bottino dell’ultimo saccheggio di Roma: Cupi a notte canti suonano/da Cosenza su’l Busento,/cupo il fiume li rimormora/dal suo gorgo sonnolento./Su e giù pe ‘l fiume passano/e ripassano ombre lente:/Alarico i Goti piangono/il gran morto di lor gente, questi i versi tradotti da un tal Carducci che ricordano il gran dolore dei Goti alla morte del loro condottiero e, forse, anche al fatto di non aver mai ritrovato il tesoro. Vero e prezioso tesoro, comunque, rimane Cosenza: la città calabrese, come accennato, è caratterizzata da numerosi monumenti tra cui Piazza Campanella , che si apre nel punto di incontro tra il nucleo storico e la città nuova, nodo centrale di tutto l’agglomerato. Sul lato est della piazza sorge la chiesa di San Domenico mentre proseguendo potrai imbatterti in corso Telesio, chiamato “strada dei mercanti e degli orefici”, a conferma di una vocazione artigiana e mercantile della città. Quindi, il Duomo, costruito nel secolo XII ma rinnovato più in là con gusto barocco, all’interno del quale si trova il monumento funebre di Isabella di Aragona, moglie di Filippo III di Francia, mica un’Isabella qualsiasi.
Tra gli altri monumenti religiosi da non perdere, sicuramente, il complesso di San Francesco d’Assisi, fondato nel 1217 ma più volte ricostruito e, infine il Castello, che domina la città dall’alto del colle Pancrazio, edificato dai Normanni su preesistenti strutture saracene.
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A pochi passi dal centro, infatti, l’hotel Home club è il 4 stelle ideale per poter assaporare, avvolto nel relax e nel comfort, tutti gli splendidi scorci dei vicoli cosentini, mentre se hai deciso che rilassarti al suon di arte e cultura dovrà essere il tuo must per questa visita, allora l’Hotel italiana, con tanto di centro fitness e spa, è la soluzione giusta che il tuo bisogno di riposo sta cercando. Se invece sei in cerca di un 3 stelle che comunque mantenga tutti i crismi e le comodità di un albergo a poca distanza dal centro, non puoi lasciarti sfuggire l’Hotel Centrale, un nome, una garanzia.
L’ALTOPIANO DELLA SILA, IL GRAN BOSCO INCANTATO
Ad accogliere Cosenza, tra le sue naturali e possenti, oltre che verdi e lussureggianti braccia, ci pensa il meraviglioso e vasto altopiano di natura granitica della Sila che, sporgendosi sullo Ionio, separa i golfi di Taranto e di Squillace. Convenzionalmente suddiviso in tre comprensori - Sila Grande, Sila Piccola e Sila Greca - si stende con un rilievo dolce e armonioso per circa 2500 km². Dai fianchi dirupati, specie ad ovest e solcati da molti corsi d’acqua che, come il Crati, il Neto e il Savuto assumono caratteristiche di fiume, prende il suo nome dalla voce osca, corrispondente al latino di “silva” che ricorda la sterminata foresta che un tempo ammantava tutto l’altopiano. La Sila, nonostante secolari spoliazioni, conserva ancora un’intatta bellezza straordinaria e una copertura arborea eccezionale che ti faranno innamorare al primo sguardo della natura intorno a Cosenza e della Calabria tutta.
Ancora dubbi su cosa visitare? Cosenza, tra verde, natura, arte, cultura e storia e, in più, a pochi chilometri dal mare, è la giusta soluzione.